Letture/Riviste

Fuoriregistro è la rivista indipendente che vuole mettere in relazione pedagogia e arte contemporanea

di Livia Montagnoli

Ideata nel 2019 da un collettivo femminile di curatrici e artiste coinvolte nei processi educativi, la rivista pubblica ora il suo quarto quaderno, dedicato al corpo docente. E si proietta verso un nuovo step, valorizzando il ruolo di laboratori e performance per attivare la lettura.

Un progetto editoriale per indagare il rapporto che intercorre tra educazione e arte contemporanea. È questo il focus della rivista indipendente Fuoriregistro, pubblicazione corale frutto dell’incontro di un gruppo di donne, curatrici e artiste, che si autofinanziano per portare avanti l’iniziativa. Concepito nel 2019, questo quaderno di pedagogia e arte contemporanea – edito da Boîte Editions – non ha cadenza fissa, e solo di recente è stato dato alle stampe il quarto numero, dedicato al “corpo docente”.
Non è mai cambiato, però, l’obiettivo del progetto, che attraverso il lavoro editoriale vuole proporsi anche come luogo di pensiero e di confronto, che mette al centro voci dissidenti accanto a quelle più rappresentative del sistema dell’arte. Un impegno che è naturale espressione dei profili che lo alimentano: Federica Cimatti (editor della rivista), Paola Gaggiotti, Donata Lazzarini, Erika Martinazzoli (curatrice del progetto grafico), Chiara Pergola, Maria Rosa Sossai – ciascuna impegnata nella ricerca artistica, seppur in ambiti diversi – sono le voci che condividono visioni, esperienze, percorsi, al di fuori di logiche gerarchiche, e che credono nella centralità della pedagogia in relazione al ruolo dell’arte (quella che vuole uscire da una poetica autoreferenziale e impegnarsi in un lavoro critico comunitario). 

I quaderni di pedagogia e arte contemporanea di Fuoriregistro

Ogni quaderno di Fuoriregistro ha un nucleo tematico-teorico sempre diverso, a partire da esperienze e occasioni reali, con approfondimenti, contributi e collaborazioni italiane e internazionali. Dopo l’esordio con Feminisssmmm Vai pure, ispirato al testo di Carla Lonzi Vai pure (1980) e concentrato sull’esplorazione della relazione sentimentale, il secondo numero si è focalizzato sul concetto di Bene comune inteso come “abitare il linguaggio dell’altro/a”, tema emerso in modo spontaneo nel 2020 in seguito alle discussioni scaturite dal progetto partecipativo svolto con la comunità di Castelbuono La Stanza delle Meraviglie, curato da Maria Rosa Sossai per il Museo Civico di Castelbuono. Il terzo quaderno, invece, affrontava le contraddizioni del mondo dell’arte sviscerando il tema del Mercato Nero, per “opporsi con ironia e con l’esercizio del pensiero al conformismo culturale che condiziona la ricerca artistica e ostacola lo sviluppo di una pedagogia del desiderio”.
Finora i quaderni sono stati presentati in musei, accademie e università italiane, riscuotendo consenso e interesse. E chi volesse acquistarne una copia può farlo sullo shop online di Boîte, al prezzo di copertina di 15 euro.

Fuoriregistro e il “Corpo docente”. I temi del quarto numero della rivista

Il quarto quaderno, appena pubblicato, si avvale anche di un’inedita collaborazione con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino, e propone, insieme alla rivista, una fanzine dal titolo Dentro la scuola, risultato di un laboratorio fotografico svolto in alcune classi delle scuole di primo e secondo grado di Torino. Affrontare il tema del Corpo docente ha significato prendere in esame “quel corpo a corpo che è il luogo della relazione pedagogica vista con uno sguardo femminista. Uno spazio abitato da un complesso di fattori che condizionano il modello di apprendimento e di insegnamento, dalla valutazione all’esercizio del potere, sino alla sfida di educare in contesti di povertà e di diverse forme di abilità”. Tutti i contributi presenti nel numero – conversazioni, brevi saggi, diari, testimonianze, inchieste, immagini – indagano le intersezioni esistenti tra pedagogia, arte, corpo delle donne, architettura e interni degli edifici scolastici, questioni sociali, poetica della relazione, costruzione di comunità in Italia e in alcune aree marginalizzate. Tra le radio libere dei gruppi femministi di Algeri e l’insegnamento in carcere, il ruolo delle Accademie oggi e l’interazione dell’arte con la disabilità. Nell’ultima sezione della rivista gli ESERCIZI FUORIREGISTRO (esercizi “per disimparare”) su temi eterogenei quali empatia, economia, relazione, utopia, stupore di otto artiste e artisti arricchiscono l’idea di studio inteso come vita intellettuale attiva.

Il futuro di Fuoriregistro: come attivare una rivista

Nel frattempo la redazione/collettivo di Fuoriregistro si rinnova e cresce: “Siamo un gruppo quanto più possibile orizzontale e democratico” spiega Maria Rosa Sossai, tra le prime ispiratrici e fautrici del progetto “Vogliamo che ci sia una rappresentanza intergenerazionale, e da poco si è unita a noi la giovane artista Emma Dotti: il confronto tra generazioni fornisce un apporto importante ai temi che trattiamo e al modo in cui lo facciamo, soprattutto perché cerchiamo di partire sempre da vissuti concreti. Affrontare in modo critico e articolato il tema della pedagogia significa mettersi in discussione in prima persona, e darsi la possibilità di cambiare”. E si lavora anche per potenziare la fase di coinvolgimento del pubblico: “In autunno presenteremo l’ultimo quaderno alla Rufa Academy di Roma, con momenti laboratoriali e performativi. Vorremmo che ci fossero sempre dei momenti di attivazione dei processi scaturiti dalla lettura della rivista”. I primi destinatari del progetto, del resto, sono gli insegnanti e gli studenti di ogni ordine e grado, dalle elementari all’università, “ma tutti siamo in un processo di apprendimento costante che deve sempre prevedere la possibilità di rivedere le proprie posizioni, dunque la nostra ambizione è quella di coinvolgere una platea di lettori sempre più vasta ed eterogenea”, chiosa Sossai.

Livia Montagnoli, Fuoriregistro è la rivista indipendente che vuole mettere in relazione pedagogia e arte contemporanea, in “Artribune”, 11/07/2025, <www.artribune.com>